Le Miniere di ferro |
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Le
miniere che si
trovano nel comune di Capoliveri sono comunemente
identificate come “ Le miniere di Calamita”. Prendono questo nome dai
giacimenti di magnetite, detta calamita, che a sua volta diede il nome
al monte sovrastante. Le miniere sono tre: Calamita, Ginevro e Sassi
neri. L’estrazione ha trovato nel tempo tecniche sempre nuove e capaci di aumentarne la produzione secondo le necessità di un determinato periodo storico. Prima dell’utilizzo dell’esplosivo si procedeva con la forza delle braccia, servendosi d’arnesi come picconi, mazze, leve di ferro e per il trasporto si utilizzavano asini e muli. Si cercava il minerale più morbido, come oligisto o ematite, facili soprattutto ad essere ridotti in piccolissima “appezzatura”, ed essere utilizzato nei forni di fusione alimentati dal carbone a legna. Con la scoperta degli esplosivi si arrivò presto alle mine, prima con polvere nera e poi con la dinamite. L’esplosivo consentì di realizzare una maggiore produzione di minerale di ferro ma nello stesso tempo aumentarono gli incidenti anche mortali dovuti alla scarsa conoscenza dei prodotti esplosivi. Con lo sviluppo siderurgico italiano le richieste di minerale aumentarono sempre più, per sopperirvi l’evoluzione tecnica portò anche le prime macchine a vapore, l’energia elettrica, impianti di frantumazione, tecniche di escavazione avanzate e ruspe, escavatori, nastri trasportatori, camion, martelli perforatori, tutto questo per soddisfare le richieste sempre più pressanti degli altiforni di Piombino e Taranto. |