I SANTUARI E LE CAPPELLE VOTIVE

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SANTUARIO
DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
CHIESA
DI SS. MARIA ASSUNTA
CHIESA
PLEBANIA DI
SAN MICHELE
CHIESA
DELLA MADONNA DELLA NEVE

LA CHIESA DELLA MADONNA DELLA NEVE

Tale edificio misurava internamente 8,35 m. di lunghezza per 3,80 di larghezza ed aveva una piccola abside.

La chiesa originaria, come tutte le chiese elbane, fu distrutta nella prima metà del XVI secolo, l’abside crollò definitivamente anche per il cedimento del terreno, che a lato nord tutt’ora è evidenziabile.

Fu eseguita una prima ricostruzione alla fine del XVI secolo, una seconda nell’XVIII, mentre la ristrutturazione generale è avvenuta nel 1995. Nelle varie ricostruzioni avvennero ampliamenti tali che trasformarono completamente la struttura primitiva, portandola alle attuali misure di m.13,00 per 7,40. Possiamo in ogni modo notare come i conci della chiesa primitiva siano stati bene utilizzati per costruire una parte dell’edificio, quella, che pur non mantenendo le misure, si colloca nell’area originaria. Annesso all’edificio di culto vi era anche una casa canonica, in parte ricostruita e attualmente utilizzata come sacrestia.
La Chiesa della Madonna della Neve è aperta al culto.  Il Parroco della parrocchia Santa Maria Assunta di Capoliveri vi celebra la S. Messa ogni domenica.

Curiosità:

Nei primi dell'800 era ancora abitata da un'eremita, Giuseppe Tosi,  che godeva di un fabbricato composto di cucina, di due piccole stanze, di due cantine, con due tini e cinque botti, di una vigna di circa tre saccate e di due saccate (misurazione del terreno di epoca lorenese) di terrreno seminato a grano. 

Un aneddoto, decisamente più simpatico racconta che: Nel 1874, quando il clero locale cercò di sostituire l'immagine della madonna con un’altra, stilisticamente più raffinata, gli abitanti di Capoliveri insorsero rivolgendosi al Vescovo di Massa Marittima che, assecondando le loro richieste, impedì che fosse effettuata la sostituzione.

Nel 1793 si registra un evento luttuoso nel santuario: due soldati della guarnigione  napoletana  di  Longone uccisero e  depredarono  due romiti.
A ricordare l’evento rimane una cronaca dell’epoca.

Abbandonata dai romiti e passata alla parrocchia di Capoliveri, la chiesa  cadde in rovina. Nel corso del XX secolo sono stati molti gli interventi di conservazione, il più significativo di tutti (agli inizi degli anni Cinquanta) la demolizione delle parti pericolanti del romitorio (con diversi interessanti rinvenimenti all’interno di esso) e lo studio delle antiche strutture.
La festa della chiesa si celebra ogni 5 agosto

Lacona è una rinomata località balneare del comune di Capoliveri. Alle bellezze naturali si aggiunge quella di una piccola chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.

Da alcune ricerche effettuate negli anni cinquanta e a dei saggi del 1987, è emerso con sufficiente precisione, che la datazione dell’edificio originario di stile romanico, si aggira intorno al XII secolo.